Alla fine degli anni settanta, nella nostra succursale di via India, occorreva ricavare altri spazi per le varie attività ed allora fu deciso di acquistare, con i fondi della scuola, dei pannelli di legno per suddividere una grande aula.
Il padre di un'allieva, Guido Sodani, noto pittore, si offrì di dipingerne una facciata, gli allievi, poi, si dedicarono a riempire altri pannelli con disegni e caricature.
Il dipinto di Sodani, una volta chiusa la sperimentazione e la succursale di via India e restituite le aule al Lucrezio Caro, fu dall'artista esposto in alcune mostre.
La preside Paola Fabbri lo rivendicò per la scuola e con l'aiuto di Giovanni e Bruno (ottimi collaboratori scolastici) lo andarono a prendere.
Venne collocato nel mio ufficio di segreteria, ritenendolo, considerati i tempi "caldi", un locale più sicuro da incursioni vandaliche e lì è rimasto per oltre vent'anni, salvandosi.
Per tutto quel tempo l'ho ammirato.
Il dipinto rappresenta tanti volti di allievi ed insegnanti della nostra scuola. I volti bellissimi e gli sguardi intensi dei ragazzi rispecchiano proprio i giovani dell'epoca nella quale l'artista li ha dipinti. Alcuni volti rimasero incompiuti, solo abbozzati.
Per caso nel 2007, dopo alcuni anni che ero andata in pensione, venni a sapere che il murale era stato tolto e i vari pezzi accatastati in un magazzino. Scrissi subito al preside del momento temendo che qualche barbaro ne avrebbe fatto legna da ardere.
Raccontai la storia e il Preside Salone si attivò subito per farlo montare in bella mostra nell'Aula Magna invitando il pittore Guido Sodani, deceduto poi nel 2008.
Rosella
Il padre di un'allieva, Guido Sodani, noto pittore, si offrì di dipingerne una facciata, gli allievi, poi, si dedicarono a riempire altri pannelli con disegni e caricature.
Il dipinto di Sodani, una volta chiusa la sperimentazione e la succursale di via India e restituite le aule al Lucrezio Caro, fu dall'artista esposto in alcune mostre.
La preside Paola Fabbri lo rivendicò per la scuola e con l'aiuto di Giovanni e Bruno (ottimi collaboratori scolastici) lo andarono a prendere.
Venne collocato nel mio ufficio di segreteria, ritenendolo, considerati i tempi "caldi", un locale più sicuro da incursioni vandaliche e lì è rimasto per oltre vent'anni, salvandosi.
Per tutto quel tempo l'ho ammirato.
Il dipinto rappresenta tanti volti di allievi ed insegnanti della nostra scuola. I volti bellissimi e gli sguardi intensi dei ragazzi rispecchiano proprio i giovani dell'epoca nella quale l'artista li ha dipinti. Alcuni volti rimasero incompiuti, solo abbozzati.
Per caso nel 2007, dopo alcuni anni che ero andata in pensione, venni a sapere che il murale era stato tolto e i vari pezzi accatastati in un magazzino. Scrissi subito al preside del momento temendo che qualche barbaro ne avrebbe fatto legna da ardere.
Raccontai la storia e il Preside Salone si attivò subito per farlo montare in bella mostra nell'Aula Magna invitando il pittore Guido Sodani, deceduto poi nel 2008.
Rosella
Il murale dell'AristofaneIl gruppo della sezione staccata di Via d’India, al villaggio olimpico,della scuola “Aristofane” di Roma, formato da docenti, ventitrè ragazzi-alunni e genitori dette vita ad uno straordinario impegno di riforma della scuola superiore italiana che si concluse nel 1980.Un decennio di studio, di ricerca, (Liceo classico, scientifico e delle arti ) si materializzò non in una vera e propria riforma ma fù la scintilla del rinnovamento. Un nuovo modo libero di organizzare lo studio in gruppi di lavoro con alunni e docenti di lingue, lettere, arti visive e con i genitori coordinatori del sapere.
Il gruppo di Via d’India lavorava a tempo pieno, vi era la mensa, erano presenti alunni portatori di handicap; tre di essi , che la scuola di un tempo aveva sempre emarginato, riuscirono ad inserirsi e a diplomarsi con pieno merito. Il murale dell’Aristofane , custodito nell’aula Magna della scuola Aristofane di Roma, è un mio saluto ai ragazzi, ai docenti, ad una scuola libera, viva e aperta, soprattutto a “tutti”. Il Murale dell’Aristofane è stato esposto in una Mostra importante a Gaeta, Palazzo de Vio nel 1982 e a Roma, alla Galleria San Marco nel 1982. Guido Sodani |
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